venerdì 15 aprile 2011

Lettera a un ateo


Innanzitutto ti chiedo scusa, anticipatamente, perché affronterò questo tema in maniera superficiale e sommaria.
Se lo facessi più approfonditamente, capisci bene che dovrei scrivere un trattato, e questo non è il luogo.
Detto ciò, ci tengo a indirizzare questa lettera, a te.
A te che, se hai coltivato nel  cuore questa idea ,è perché l’hai presa in esame ben più di una volta (almeno mi auguro) e hai deciso di pensarla così.
Sono sicura tu abbia letto miriadi di libri. Che Adams Scott sia il tuo eroe, che Nietzsche sia il tuo luminare di fiducia, che la teoria del “rasoio di Occam” sia il tuo cavallo di battaglia e Jacques Monod il tuo mito. Simpaticissimo anche il trattato dei tre impostori di Spinoza, da tenersi sul comodino di fianco al letto..
Ma adesso non voglio elencarti i massimi pensatori al riguardo. Né li conosco né mi interesso.
Costoro ,per la carità, avranno studiato e saranno giunti alle loro conclusioni. Vincendo ,peraltro anche un premio Nobel, per cui  tutti cretini non sono.
Ma io voglio sapere di te. Sono curiosa.
Mi definisci “illusa” e probabilmente povera , povera di intelligenza per arrivare alle tue medesime sagge riflessioni.
Si deus est, unde malum?
E  perchè non mi scrivi : c’è il bene ( perchè c’è !),quindi Dio?
Ho l’impressione che negare l’esistenza di Dio sia solo la strada più semplice. E tu sia pigro.
Oppure ,questa tua affannosa ricerca nel dimostrarmi la tua verità, sia un soffocato grido d’aiuto. Perché, io lo so che ti sei impegnato nell’arrivare dove sei arrivato. Perché costa fatica dire che “dopo” non c’è che il silenzio. Perché è doloroso convincersi che  il mondo sia mosso dal caso e dalla necessità , a cui tu puoi che un nulla.
 Con alcuni di voi ne ho anche discusso.
E preciso che non mi riferisco alla massa, che come tale , simile a un  gregge di pecore  , per comodità ha preso una via..e in quel momento il bivio più vicino  era proprio la strada" senza dio".
No, io sto parlando con coloro i quali sanno cosa sto dicendo. Che vivono , cercando di aggrapparsi con tutta la loro forza a quell’attimo, perché hanno solo quello.
Le religioni ,mi dici ,sono nate per dare un significato al senso della nostra vita.
Gli dei per spiegare eventi che non sapevamo come affrontare.
La Chiesa per rubare i soldi , sotto mentite spogli, e i preti perché non sapevano dove trovare un tetto altrimenti.
E tu?
 Scusami, ma io non credo che dietro a un sorriso , ci sia una teoria fisica per cui i muscoli si rilassano e la bocca si allarga.
Scusami, ma  io non credo che il sacrificio di una madre per un figlio sia dimostrabile con la teoria del mantenimento della specie.
Scusami, ma io non credo che quelli laggiù, dove non hanno l’acqua per dissetarsi ,spinti dalla tragedia della circostanza , si avvinghino all’idea di "un dio" per forze di cose.
Scusami, ma sei troppo per me.
Però ti prego, accetta che, nel mio piccolo , io riconosca il Bene  nell’essere e nel momento stesso in cui tu, nel non-essere riconosci il male, io ti dica che hai riconosciuto Dio. perchè non è il pensiero umano che crea la realtà, ma la Verità che da forma alla materia. e per quanto l'uomo si sforzi sarà condannato a nascondersi al dubbio, e il dubbio solo con la fede originerà certezza.
E’ più complicato, lo so .ma sai cosa si dice: “il modo con cui lo spirito è unito all’uomo non può essere compreso, ma in questa unione consiste l’uomo “ (Sant’Agostino)


Tua Titti

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