domenica 8 maggio 2011

Rimmel


ore 15.11
sono ufficialmente felice. libera.  e finalmente prometto che tornerò a sorridere per sempre.
si dice che le persone col passare del tempo cambino  per forza di cose. perchè la strada di ciascuno di noi segue una determinata direzione  che pare  ci forgi  e costruisca quello che siamo in questo momento e che diventeremo.  così io non sono più la titti di 3 anni fa. e pur volendolo restare, non potrei, perchè è cosi che funziona.  e ciò che mi ha sempre reso debole era lo strascico di cui non riuscivo a liberarmi. semplicemente perchè con tutta me stessa ho voluto rimanere aggrappata ai ricordi. ma non si vive del passato  e ieri sera ho avuto  quella sensazione   che tanto ho desiderato. che tanto ho atteso . che tanto mi ha  ferita. e  non ho neppure avuto bisogno di armarmi di  coraggio, il destino ancora una volta è stato buono con me. senza fatica  ho preso un palloncino e l'ho  lasciato andare nel cielo, e lasciandolo ho riacquistato la mia libertà.  "e ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo  e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro..."
Ore 21.00 ieri sera
ma chi  è il cretino che dice che a Torino non ci si diverte? no  perchè, presentatemelo, e gli dico due paroline io...
cena di compleanno al cacao. nessun taxi arriva a casa mia. tutto chiuso.  e io sono disperata.
sandalo in borsa, paperine ai piedi: buona camminata a me.
ci sediamo a tavola. una serata perfetta. invitati :una quarantina, ma  da buoni e classici torinesi  ci mettiamo vicini tra di noi.  Orsetta  , il della Rocca, Il vicino di casa  di Orsetta, Allegra, Giorgio, La cugi , Ascanio , Tommi e Andrea. mancava Vi.  la mia adorata era partita per Roma: l'attore l'aveva invitata nella capitale. di nuovo.
Noi ridiamo e scherziamo . la temperatura è giusta.  e a un certo punto comincia il karaoke. che meraviglia!
 io adoro questo genere di cose. forse avrei  potuto pretendere di più? ero coi miei amici, con Sì viaggiare e balla balla ballerino di sottofondo, un bicchiere di vino...  e sì, magari quel principe se arrivasse, ma ieri non mi interessava per nulla. stavo bene.
il vicino di casa di Orsetta , che riveliamo chiamarsi Paolo Mantelli , invita a ballare la festeggiata.  lei bellissima, e raggiante. con Allegra commentiamo che sarebbero una bella coppia.  e mentre lo diciamo noto che Orsetta si incupisce. e non paga , stizzita mi risponde che la nostra amica festeggiata non è assolutamente il genere di Paolo, del suo vicino.  Insomma non reputavo dovesse scaldarsi . era solo una mia sensazione.
Alli mi tira un calcio sotto il tavolo e capisco che devo lasciar perdere. se cominciavo a fare polemica non ne uscivamo più.
Paolo torna al tavolo  e tutto prosegue come prima.
Mi alzo per andare in bagno e Alli viene con me. 
non posso crederci . Orsetta ha un debole per Paolo.  gliel'ha confidato qualche settimana fa. dopo che Eugenio le aveva dato l'anello.  e il problema è che Paolo a volte sembra interessarsi a lei, ma altre è come se non esistesse. come dargli torto? Orsi ha detto  sì ad Eugenio. per fortuna , ancora non davanti a Dio. amen.
ore 00.00
brindisi - time.
tanti  tanti auguri alla  dolcissima festeggiata.  e con un microfono in mano , la obblighiamo a cantare:
Luna e maledetta primavera .  
ci mettiamo a ballare e tutto sta andando per il meglio. i regali le piacciono e anche lo champagne ci piace.
ore 01.30
sto chiaccherando al tavolo con Allegra. mi volto e mi spavento. quella presenza maschile a me così  sgradita si è materializzata al  tavolo. al nostro tavolo. ( non mi sto riferendo a Igor, Igor che aspetto al varco per massacrarlo. e non avrò pietà. e non è neanche Darcy, che anche lui me la pagherà! )
Ascanio mi dice di fare la superiore.  io do evidenti segni di insofferenza,  ma non mi lamento neanche troppo.
ore 04.00
Dopo averne parlato per ore, con quello lì, fra momenti lucidi e altri un po' meno,  il mio cuore mi dice che è arrivato il momento.  le vendette non servono in questi casi ,se non a farsi del male vicendevolmente   e nessuno dei due ne ha bisogno.
l'unica via è il perdono.   e così è stato.
 Mentre torno a casa alzo gli occhi verso il cielo e vedo il mio palloncino sparire nel buio e farsi sempre più piccino in lontananza. E dentro di me penso che "I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,li puoi nascondere o giocare come vuoi o farli diventare  buoni amici..."                                                                                      
  E' giusto che sia andata così. le stelle sono così brillarelle... e io rido, di nuovo.
tua Titti





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