giovedì 28 giugno 2012

28 giugno, che bel giorno è oggi!

Oggi è un giornatone incredibile. Di quei giornatoni che se guardassi l’oroscopo avrei 10 stelline su ogni ambito: amore-salute-lavoro (per scaramanzia non lo guardo però. Mi piace essere certa sia così, e bom..)
In primo luogo è il compleanno di un sacco di persone, il mio papà, Allegra, il papà di Vi, la nonna di Orsetta, la zia di Azzurra etc.. per fare qualche nome. Che come ben si sa, per me, il giorno in cui si è nati è sacro. Cioè toccami tutto, dimenticati anche il mio nome, il colore dei miei capelli, che sono una donna, fammi nascere in portogallo, insomma fai quello che vuoi,ma il compleanno no. Non farmelo perché ci rimango male. E quindi figurati oggi. Fosse per me andrei anche dalla nonna di Orsetta e le farei una festa a sopresa, anche a lei. E al papà di Vi non so che farei, ma qualcosa insomma mi inventerei. 28 giugno. A me mette un sacco di allegria, respiro l’estate, sogno le vacanze, anelo a un we tutto sapore di sale e mare, insomma sto na favola( ho anche deciso di comprarmi un costume Vilebrequin,che quando arriverò alla cassa avrò un malore sicuro, però al diavolo l'avarizia!). Che anche se non sono oggi io la principessa a me fa uguale, non mi cambia, anzi la meraviglia la vedo proprio nei panni dei sudditi (di quel regno utopico che mi autoimmagino),che come ben si sa si hanno meno magagne a differenza di quelli che fanno i ricchi, ricchi veri intendo, non quelli come noi che per fortuna siamo mortali.
Però, che bel giorno oggi, (né)?!?
 E poi per la prima volta anche il bar sotto l’ufficio ha  comprato l’estathè. Estathè di cui sono letteralmente drogata e felicemente addicted e che sorseggiandolo mi fa venire alla mente una miriade di ricordi. Ne ho comprate 10, di lattine. Ne ho già bevute 3. Ho guardato l’apporto calorico che più o meno fa un piatto di lasagne (che ho mangiato ieri sera tra l’altro) e ho continuato a scolarmelo fregandomene altamente. Perché all’estathè al limone i no non si dicono. Mi ricordo la lattaia sotto casa di mia nonna che alle 5 del pomeriggio mi rincorreva per darmi la fiesta e il bicchierino con cannuccia dell’estathè, perchè era quella la vera merenda da campione (all’epoca nuotavo), non quei panini troppo sani che le mamme boyscout davano ai miei compagni. No io no ( ciao Vasco) , no, noi in famiglia siamo sempre stati fan della ferrero, e quindi  al pomeriggio c’era un labirinto di merendine preconfezionato da cui non se ne usciva mai. E va bè, ma io non è che sia cresciuta meno sana degli altri bimbi, anzi, gli altri mi guardavano la merendina famelici, che io per paura di doverla condividere divoravo in meno di 5 secondi, e quindi rassegnati al sesto secondo, mentre io cercavo di capire se mi fossi ingozzata o anche questa volta ne fossi uscita illesa, un po’ tristanzuoli aprivano il loro panino dalla stagnola, tutto rattrappito, e a fatica si portavano alla bocca quei bocconi di simil prosciutto per nulla invitanti  e  così si finiva che dopo 3 giorni di queste scenette da fame nel mondo, che io sistematicamente raccontavo a tutta la famiglia,  mamma mi rifilava due merendine in più nella borsa da regalare ai miei amichetti. Amichetti che entusiasti della generosità di mia madre arraffavano veloci, e che non si è mai capito perché le loro madri si ostinassero con quella crusca e maionese che era ovvio non li rendesse felici, ma vai a sapere cosa frullasse in testa alle signore di strada san vito dal lato sinistro..  
Noi meno pretenziosi di viste dall’alto, di verde oro e rubini, di cani da guardia e leoni imbalsamati da saloni, in centro, pieno centro, siamo cresciuti fra rumori di tram e kinder delice (che dopo la fiesta è sempre stata la mia seconda scelta).
Ma torniamo a oggi, che sto constatando che il destino esiste davvero. Non che abbia mai pensato non esistesse, però con un po’ di razionalità due calcoli te li fai anche, e a me è venuto fuori che incredibilmente le mie stelle porta fortuna sono proprio quei nati sotti i segni che a parole ho sempre detestato : cancro e gemelli. A parole, perché con ciascuno, in pratica, percorrerei un arcobaleno intero fino a trovare l’introvabile pentola d’oro. Ma si sa, alla fine sta storia dei segni, oroscopi, disegni astrali, destini scritti sulle mani, futuri dipinti sul fondo di una tazzina di caffè.. sono tutte una marea di cavolate. Quello che conta  nella vita è solo una cosa : cuore+cervello. (che non è il fritto misto piemontese!). 
Tua Titti

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