martedì 23 ottobre 2012

Tutto è relativo (eccetto la perfezione)

Torino o la odi o la ami (ma tanto poi tutti tornano).
Io ad esempio la amo follemente, amo tutto di questa città, amo i portici di via Po e di via Pietro Micca, amo Piazza Castello, amo Superga, amo le piccole piazze, piazza carlo alberto, piazza bodoni, piazza maria teresa, piazza carlina etc.. Amo i corsi, le vie e i viali (se alberati, meglio!). Amo la Gran Madre, la crimea e la collina, amo la Mole, piazza Vittorio e palazzo Madama, amo le porte palatine (spa del NH, e giappo compreso), San Salvario (che in fondo nel mio animo sono anche io yo-yo, in piccola parte ovviamente..), e zona tre galli. Amo i ponti sul Po(specie al tramonto), il parco del Valentino, i murazzi, jammin' e gianca incluso (che pure al sax sono stata, per la cronaca..), amo questa Torina magica, privilegiata e da gran signori, che come ben si sa non è solo formata dalle nostre 4 vie preferite e abitabili, per noi che facciamo i ragazzi easy. E amo anche questo.
Amo i torinesi, che in fondo hanno il bello dell'essere gran lavoratori e con la testa sul collo, e allo stesso tempo  hanno tutte le caratterisctiche dell'essere un po' sempre sulle loro, ma poi in fondo il cuore c'è sempre, ce l'abbiamo tutti, ce l'hanno anche loro.
E poi anche io l'ho odiata. E' successo, succede e risuccederà. Che non è alcunchè di personale con lei, con Torino dico, è solo che siamo noi, questi pazzi giovani,  fatti così, fatti capricciosi, stanchi, bambini e adulti. Vogliamo partire, cambiare, farci una nuova vita e voltiamo le spalle, salvo poi capire che non è Torino quella sbagliata, ma qualcos'altro da scoprire, ma va bè anche questo fa parte di noi, anche questo Torino ce l'ha insegnato.
Ci sono ragazzi di ogni genere, e ragazze dalle aspirazione più diverse. Ci sono quelli che piangono su sè stessi, e altri che si rimboccano le maniche e vanno avanti. Ci sono ragazze che di mestiere puntano il dito, salvo scivolare su troppa falsa cortesia, altre che si proccupano troppo di quello che pensa il prossimo, altre che sono in continuo conflitto col mondo&con sè stesse non trovando  mai pace, altre che si sono accontentate causa bassa autostima o forse per paura di un ipotetico confronto,e altre ancora che hanno imparato a ridere.
Ci sono ragazzi che amano troppo sè stessi per amare gli altri, ce ne sono altri che si innamorano di un pugno di fumo chiamato fisico e trucco, altri che hanno puntato tutto sulla carriera rischiando un "all in" a bassa statistisca vincente, e poi quelli che sanno ancora cantare una semplice canzone, anche d'amore.
Potremmo riconoscerci in qualunque categoria, camminando per i marciapiedi di Torino , o per una avenue di qualsiasi altra città, fumando un sigaro o una  sigaretta, o anche nulla.. basta saper scegliere, basta capire chi siamo.

Tua Titti

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