martedì 25 giugno 2013

La luna si desta con me...

..a St. Tropez.
Ne sono successe tante.
Ne abbiamo bevute tante.
E non saremmo più tornate, se solo avessimo potuto.
La sveglia alle 7.15 è suonata e io ho pregato di aprire gli occhi e vedere il mare.
Li ho aperti e ho visto i miei due valigioni buttati in mezzo alla stanza insieme a una bottiglietta di Evian mezza piena.
Ok, sono a Torino.

Lui mi guarda e mi sorride.
Io sogno un letto, anzi la spiaggia su cui mi sono rosolata fino a ieri, e ricambio il sorriso.
L'accento milanese non è così forte, quindi non mi disturba.
Mi disturba molto di più seguace1 che interviene ogni due secondi per dire la sua in materia deposito-ricorso Tar.
Il contributo lo paga il collega milanese, il boss è sollevato, e io lo accompagno dal tabaccaio.
Seguace1 ci segue e io non capisco il motivo. Compra 8 gratta e vinci, e comprendo. Anzi quasi spero che vinca così non la dovrò  più vedere ogni santo giorno.
20euro. Continuerà a stare in via Perrone.
Nel  tragitto studio-Tar su una lussuosissima mercedes grigio perla, il collega milanese comincia a fare mille telefonate. Io guardo fuori dal finestrino e penso al fine settimana appena trascorso.
Mi vengono in mente alcuni momenti con le altre. Alcune risate.
Ho giurato di non scriverle anche se la mia psicologa mi ha ben specificato di sentirmi libera mentre do spazio ai miei pensieri più reconditi.
Una sorta di californiadreamman ha fatto uno spogliarello( a caso e senza senso) in onore nostro, ma più che ridere a me è spiaciuto per lui che era alle prime armi. Come barista però.
C'è stato un pranzo in spiaggia a base di piatti thai ( classica scelta estiva che.. chi non farebbe?)che ci sono rimasti sullo stomaco fino alle 11 di sera, ora in cui abbiamo fatto spazio per filetti di carne e pesce accompagnati da purea al tartufo(brasserieIloveYou- happybday Orsetta!).
Il collega milanese mi dice qualcosa, io sono ancora a St.Tropez sparapanzata in piscina a sparare cavolate con le altre e a decidere se buttarmi in acqua o no. Nel  dubbio mi metto qualche prodotto che mi ha regalato la cugi.
Siamo arrivati al Tar.
Scendo dalla macchina e sospiro.
Lui molto gentile mi chiede di accompagnarlo in sezione perchè non è molto pratico.
Io devo ancora ritirare due autentiche di un decreto ingiuntivo in tribunale, ma è come se ci fosse il BOSS di fianco. Lo porto al primo piano.
Mentre lui parla con la cancelliera leggo i messaggi di Orsetta e Viola che commentano la nostra domenica sera all' Esquinade.
Mi rimane il dubbio se mi siano piaciute più le scarpe di Pura Lopez o Pedro Garcia che indossava la cugina di Orsetta. Credo di essermi innamorata più di Pedro, ma non ne sono certa.
Abbasso lo sguardo e vedo il collega milanese che sta fissando le mie paperine bianche.
Comode vero? mi dice lui.
Mah, ci sono legata...


Tua Titti




giovedì 20 giugno 2013

Who knows..

Il problema dell'insonnia si sta facendo sempre più serio e grave, ma al Boss non importa.
Non faccio pena. Nemmeno le occhiaie che sembrano dei tunnel sotto i miei occhi. Non c'è pietà in via Perrone.
La crisi è pesante, i clienti non pagano (eccetto Withman) e i prezzi aumentano. Anche le marche da bollo. Soprattutto le marche da bollo.
Stamattina la riunione da Big&Vip per perfezionare i termini del contratto di Withman è stata dura.
-Lei parla tedesco?
-No
-Spagnolo?
( stavo per dire.."mas que nada", poi ho evitato..)
-Polacco? Russo? Cinese? Arabo?
E dopo l'umiliazione per la mia ignoranza in fatto di lingue straniere, che saperne 3 al giorno d'oggi è nulla..abbiamo cominciato.
Un minuto per una battuta su Berlusconi, grandi risate con teste che si scuotevano meccanicamente da destra a sinistra,  e via alla firme. 
Alle ore 10.00 ce ne siamo andati finalmente. Il film è finito. La saga durata dieci anni di Withman contro il mondo è terminata. Lui quasi commosso, il boss pure, e per poco non si abbracciavano. Poi Il boss deve essersi rammentato che è piemontese e ha concluso con un "va bin" .
Sorrisi, pacche sulle spalle, tante strette di mani e tutti a casa felici e contenti, o quasi.
Una degli avvocati di controparte mi ha fatto i complimenti per l'abito che indossavo. Il Boss con orgoglio ha risposto che purtroppo " costo molto ". Lei ha sorriso "ysl vero?".
Io l'ho guardata: H&M. Avrei voluto aggiungere : 29.90euro, poi non me la sono sentita, e l'ho fissata con un sorriso plastico durato un buon due minuti. Lei non ha risposto. Il Boss neppure.
Da piazza Solferino a Via Perrone ho avuto il tempo di farmi una doccia causa temporale. Fradicia sono entrata in studio e mi sono catapultata in bagno.Il phon di cui disponiamo, un gran bel phon anni 70' della Philips, non mi ha aiutato. Ho solo rischiato la vita causa spina-vintage, però comprarne un altro in questo momento è impensabile, per cui a posto così.
Ma la novità è un'altra.
L' altra sera Giorgino di Big&Vip mi ha incastrato a partecipare a una delle sue cene e io credevo di spararmi, all'inizio. Poi ho cambiato idea. Il cugino.
Moro, occhi neri, carnagione abbronzata, che quasi sembra mio fratello ma va bè, e un bel sorriso.
Credo di non aver rivolto la parola a nessuno se non a lui. Le ragazze-uomo amiche di Giorgino mi hanno puntato dall'inizio alla fine, ma io sono riuscita a essere superiore, stranamente. Ho solo lanciato qualche occhiataccia qua e là, giusto per far capire.. e per il resto sono rimasta sul terrazzo a chiaccherare.
Il cugino di Giorgino mi ha persino chiesto il numero, e udite udite..mi ha anche scritto.
Cami, a cui ho raccontato tutto, è un po'geloso, nonostante le sue mille modelle.. ma per il momento dice di essere molto felice per me.
La cugi con le sue perle di saggezza, fra cui ricordiamo quella " in amore non vince chi fugge, ma chi sta su whatsapp on line e non risponde" vuole conoscerlo per testarlo.
Io per il momento sto procrastinando l'incontro e rispondo ai messaggi. Quasi subito.
Who knows...
Tua Titti

venerdì 14 giugno 2013

Alto livello

Stiamo seguendo un negoziato di " alto livello".
Il Boss è da due settimane che obbliga me e seguace1 a seguire questo "alto livello" anche di notte, se solo si potesse.
Ci ha provato, ma il mio animo "ribelle" ha preso il sopravvento e sono stata graziata.
Il cliente, il nostro, è Mr Whitman, quello che ha la fidanzata di 25 anni di meno, che è proprietario di alcuni atolli paradisiaci sparsi nei vari oceani, che salice d'ulzio pensava fosse un digestivo, e che ritiene Megeve un po' provinciale, meglio Aspen.  Insomma, è uno che se la gode. Anche la fidanzata. Soprattutto la fidanzata.
Stamattina: il grande giorno.
Noi e Big&Vip a strapparci i capelli per portare a casa il massimo risultato. Ci siamo.
Facciamo colazione da Norman. Whitman arriva con l'autista che lo lascia davanti al bar, e vedo il suo sguardo duro.
Respiro, guardo l'ora, 8,20, sorrido, ho un flash della notte prima, sento un trapano vicino alle tempie.
Non berrò mai più, lo giuro.
Mi do qualche pizzicotto, magari sto sognando..
No. Anzi, il Boss mi fa cenno di finire il caffè veloce che dobbiamo andare.
Giorgino e altri amici ieri sera ci tenevano tanto, e io per una volta ho fatto uno strappo alla regola e ho acconsentito a uscire in settimana.
"Torino non offre mai molto, per una volta"..mi sono detta.
Il Boss mi guarda, dispiaciuto,perchè lui odia le paperine, e io stamattina per via del tacco 14 di ieri sera non avrei potuto che mettere quelle. Le solite. Bianche e suola usurata. Comunque di "alto livello".
Entrare da Big&Vip col Boss regala comunque grandi emozioni. Ragazzi che si prostrano, segretarie che si illuminano e i Dominus che ti vengono incontro come fosse Natale.
Si parte sempre con qualche battuta sulla politica, si parla di Imu piegando il capo, e poi F1. Lo sanno tutti che il Boss non ne capisce una mazza di calcio. E anzi lo odia. Però se deve, tifa Toro.
Il trapano che avevo vicino alle tempie si è spostato un po' più su e sento le gambe cedere.
Ci sediamo a un tavolo rotondo. Molto grande.
Silenzio. Chi inizia?
Ultima battuta sui politici e via, Tutto in inglese.
Voglio spararmi.
Continuo a muovere la bocca e respiro sempre più a fondo.
Stomaco vuoto e due vodkalemon. Questo è essere idioti. Il problema che ieri sera non l'ho pensato manco per un secondo e ho ballato bordopiscina come fosse una notte d'estate in vacanza.
Gli scagnozzi dei dominus sono molto preparati, ostentano sicurezza e cercano di mettere in difficoltà seguace1. Ce la fanno. Io me la ghigno.
Interviene il Boss, col suo proverbiale accento piemontese in inglese, e zittisce tutti.
Io non capisco se siano rimasti zitti perchè non hanno capito una mazza o perchè mio padre sia riuscito a colpirli nel profondo. Il dubbio amletico mi rimane.
Fuma parei" dice sbuffando il Dominus di Big&Vip.
Io che stavo scrivendo una sorta di verbale mi fermo. A parte gli errori in inglese che ho commesso per via del trapano, ora in zona nuca, non so se debba scrivere pure quello, fuma parei.
Whitman guarda il Boss con aria interrogativa e lui gli fa segno "ochei", e io allora scrivo letterale" fuma parei".
E' andata. Abbiamo piegato Big&Vip, e il mio calvario sta per giungere al termine.
Quando abbiamo missioni di "alto livello" come questa, con in ballo milioni di euro, siamo sempre molto nervosi, e tagliare il traguardo vittoriosi è una sensazione impagabile.
Ci sarà ancora un summit  per un closing del deal la prossima settimana. La clausola 4.5 verrà modificata e vivremo tutti felici e contenti.
Ora posso tornare in studio a cercare su foro.it sentenze per il divorzio che sto seguendo, ma ho una tragica sensazione: il PT alle 13.30 di oggi, e una partita di tennis dalle 14.30 alle 16.30.
Il trapano forse è scomparso, ma possibilità di collasso?
Alto livello.

Tua Titti


giovedì 13 giugno 2013

Cerca le differenze.

Odio restare la mattina seduta alla scrivania a leggere atti, documenti, ordinanze, e a cercare disperatamente sentenze a nostro favore.
Molto meglio un giro in Tribunale. Più dinamico e utile.
Per due settimane sono stata trasferita nello sgabuzzino dello studio.
La mia stanza è occupata dagli operari.
A volte alzo gli occhi verso le pareti e cerco una telecamera: sono dentro un realityshow?
Luca Argentero però era nell'altra edizione. In questa hanno fatto un po' di tagli evidentemente, visto che l'unica partecipante sono io.
Riabbasso lo sguardo e in una lettera di un cliente scorgo parole come " anche il lavandino", " la lavastoviglie di mia madre", " il posacenere di hermes con i fiori rossi" " il corso di nuoto dei bambini"etc. fino ad arrivare" la persona peggiore del mondo" " toglietegli TUTTO".
Fuori c'è il sole, ma non lo vedo.
Lo sgabuzzino è triste. A destra ho una ramazza da campagna e a sinistra un frigo anni 80. Inutilizzato da secoli, ma qui non si butta via niente. Un giorno magari varrà molto. Un giorno.
Ginevra mi chiama. Vuole sapere cosa abbia fatto ieri sera. 
Alla fine, uscita da nuoto sono passata da Giorgino di Big&Vip che stava dando l'ennesima festa a casa con il suo Team per brindare a una causa vinta contro lo studio Pazzesco.
Appena entrata mi sono maledetta. Perchè sono venuta? Perchè?
Appena mi siedo a fianco del tizio alla ricercadidonne sento suonare il campanello.
Darcy.
Lo vedo entrare e ho un mancamento. Svengo o non svengo?
Non svengo, ma ci sono vicina.
Arraffo un bicchiere e mi faccio un ruhm e cola. Io non bevo ruhm da quando ho 16 anni, ma in certi casi bisognare fare degli strappi alla regola. Ieri era il caso.
Lo sgolo.
Provo a concentrarmi,  a pensare a qualcosa che faccia ridere, molto ridere.
Mi vengono alla mente le memorie che dovrò leggere l'indomani, e la festa che avevo dato a casa del nonno due anni fa. Il primo non-bacio ricevuto da Darcy. E non rido.
Sospiro, respiro, inspiro e torno in me. Conto fino a dieci.
Ci mettiamo a chiaccherare tutti insieme, finisco il secondo bicchiere, e ad un certo punto sembra addirittura che l'atmosfera sia diventata felice e armonica.
A Darcy è venuta una specie di psoriasi sulle mani, e in quanto a sfoghi isterici  pare sia la regina, per cui: gentalin-beta!
Darcy mi guarda, te ne intendi eh?, mi dice.
Io sorrido e gli racconto della mia dermatologa, una pazza di 45 anni con disturbi umorali piuttosto anomali,  ma tutto sommato piacevole. A volte ci sentiamo ancora.
Darcy aggrotta la fronte e vuole sapere nome e cognome.
Io tentenno poi gli dico le iniziali.
Abita in viale Thovez?
Sì, lo studio ce l'ha in casa.
Liquida la questione: le ho voluto molto bene, ma sono affari miei.
Ma ci uscivi?
Forse. Per un anno.
Chiudo gli occhi e rivedo la scena di me che le racconto di un tizio di cui ero innamorata e che mi creava scompensi psicologici di notevole portata. Ho lei davanti che mi sorride e mi dice di essere forte. Sento il rumore di una macchina che entra, non la vedo, ma noto il luccichio nei suoi occhi. E' arrivato il mio compagno, devo scappare- mi diceva. Io mi appresto a uscire e con lo sguardo triste pensavo a quanto fosse fortunata ad avere un compagno che alla sera tornava a casa. Da lei.
Era Darcy.
Tachicardia a mille. Giorgino mi riempie un altro bicchiere e io vorrei scomparire.
Viola per rincuorarmi mi ha mandato la foto dell'ultimo ragazzo con cui sono uscita, affiancata a quella della dermatologa.
Cerca le differenze.
Una la so, e non è il colore degli occhi.

Tua Titti

mercoledì 12 giugno 2013

Insonnia.

Le ho provate tutte.
Le pecore, le mucche, le stelle, le tabelline, i ricordi con Cami, i pianti per Darcy, le litigate con la cugi e i viaggi coi miei.
Niente da fare.
Pecore : 567. Stelle : incomputabili. Le mucche: inutili. Tabelline: imbattibile.Ricordi con Cami: tralasciati. Darcy: se lo incontro lo investo. Litigate con la cugi: poche, di norma soccombo. Viaggi coi miei: Meraviglia.
Occhi sbarrati fino alle 5, circa.
Alle 8 ho creduto di svenire. Invece no. Eccomi qua, in via perrone, come un'anima in pena che mi arrabbatto come riesco, trascinando i miei occhi stanchi da una memoria di replica a una conclusionale.
Tutto chiaro? chiede il Boss ogni mezzora.
Chiarissimo Boss.-Dico io.
Non è vero, non sto capendo alcunchè. Sto confondendo l'usufrutto con la nuda proprietà.  La servitù di passaggio con un esproprio e un bene mobile con un bene immobile.
Giorgino di Big&Vip mi consiglia  una bustina dinonsochè da sciogliere in acqua.
Dice che nel giro di cinque minuti mi sentirò come nuova. Io mi sento invecchiata di 5 anni. Forse anche dieci.
La malva sembra sia una soluzione potente contro l'insonnia. Io sogno un letto.
Seguace1 non molla un colpo. Voce ferma, decisa e sicura di sè.
La sento parlare, discutere e ridere col Boss. Non la sopporto. Non la tollero.
Che se non fossi certa di non avere forze.. due schiaffi per farla tacere glieli darei più che volentieri.
Su facebook mi stanno arrivando inviti improbabili. Di un tizio che sta organizzando una festa a Dubai.
Bello. Se non fosse a Dubai.
Poi di un'altro a Miami. Un evento "richworld". Che già il nome mi fa rabbrividire. A me e alle mie  paperine bianche dalla suola usurata.
Mentre non sapevo come ingannare il tempo, stanotte, ho anche guardato le 569 foto di una tizia super mondana.
A parte le foto del golf, hotel lussuosi, barconi da mille e una notte, etc.. mi sono presa la briga di leggere le sue quotes.
" il lusso è un bene per pochi, una volta trovato difficile farne a meno."
"Brilla come una stella".
"Il vino è da poveri, io bevo solo bolle".
"Non ci sono persone buone o cattive. Ci sono io."
"A una donna togli tutto, ma non lo smalto."
Dopo lo smalto mi sono fermata.
Interessante, ma non interessantissimo.
A posto così.

Tua Titti

lunedì 10 giugno 2013

Post wend

Il lunedì mattina è sempre difficile. Tanto difficile. Anche troppo.
E oggi soprattutto.
Mi sento così stanca che invece di essere reduce da un wend al mare con amiche, mi sembra di aver scalato l'Everest in due giorni. Andata e ritorno.
Ho ricordi vaghi. Colpa della vodka.
Non ho mai pianto. Ero certa di farlo, invece..
Forse sono cresciuta, forse piangerò in chiesa.
E' stato un addio al nubilato. Di una delle mie più care amiche. Lei sarà una sposa stupenda. Respiro. Sì, l'ho scritto. Ochei. Non sto sognando. No.
Abbiamo riso. Che bello. Tutte insieme. Uao.
Sto realizzando ora, o non ancora. Non lo so.
Volevo scriverle una lettera, una di quelle vere, una seria insomma. In cui uso il cuore più dell'ironia. In cui do il via a una valanga di ricordi ed emozioni. In cui sono io al 100%, e che solo in pochi sanno riconoscermi. Poi non l'ho fatto.
Meglio. Ma lo farò.
In Via Perrone regna la solita allegria dettata da Seguace1, che ormai si sente la regina indiscussa del Foro Torinese grazie a una causa vinta contro un comune di 10 abitanti circa. Però molto brava.
A mia volta, sono stata dai soliti Big&Vip, e ora che sono diventata amica del portiere- quando entro- mi sento quasi una di loro, una del Team.
Giorgino è fresco come una rosa. Bronzo pure, e le ragazze sembra siano uscite dal parrucchiere. L'unico, evidentemente, aperto il lunedì mattina.
Mi specchio in una vetrata e mi spavento. Sono io?
Purtroppo sì.
Abbasso lo sguardo e constato le classiche paperine bianche, quelle che il mio maestro di tennis mi ha schifato la scorsa settimana. A me però piacciono un sacco, e me ne compiaccio: saranno gli altri che non capiscono..
Incontro in un corridoio il tizio carino che ho conosciuto alla festa di Giorgino e mi strizza l'cchiolino.
Gli sorrido e cerco di darmi un tono. Non si sa mai..
Lui: Che hai fatto nel wend?
Avrei voluto rispondergli la verità, poi ho lasciato perdere..
- Nulla, un wend al mare con amiche..peccato per il tempo...
-Eh, anche io, ero su un catamarano con amici, in Francia. Un posto splendido, isole Lerins..devi andarci..
- Ah dai, bello...
-Abbiamo pure visto un barca con sopra mille ragazze che ballavano...qualcuna ha pure fatto il bagno..pazze..ahahah...ma erano giovanissime...beate loro....anche io a 20 anni mi sarei buttato...
-Ah..
-Tu non mi dai l'idea di una che si butta in mare eh? Sei da spiaggia e giornale...eh? Magari 15 anni fa...
Mi ristrizza l'occhiolino e se ne va.

Avrei voluto fermarlo e dirgli che forse, senza forse, quelle ragazze giovanissime eravamo noi. Che di anni non ne ho manco 30. Che il catamarano me lo ricordo, e che a un tuffo a bomba non dico mai di no. Neppure l'altro giorno quando ho creduto di morire nell'acqua ghiacciata.
Ho stretto i pugni trattenendo il mio odio, mi sono scardinata una mano dal nervoso, e sono uscita canticchiando " In un mondo che..non ci vuole più..."...
Maledetto!

Tua Titti.









giovedì 6 giugno 2013

IL DEAL

Dopo un pareggio sudatissimo nel torneo di doppio a cui sto partecipando, alle 22 mi sono catapultata a un compleanno.
Anzi, al compleanno di Giorgino dello studio Big&Vip.
Non conoscevo alcuno. Eccetto Bronzo di Riace, il suo collega, quello che che doveva uscire con seguace3, ma che poi non se l'è sentita. Buttarsi in una storia dopo averne finita una molto lunga è difficile. Non si sentiva pronto. ( la storia lunga è finita da due anni, ma va bè..ognuno ha i suoi tempi).
Ho percepito mille occhi giudici  su di me appena Giorgino mi ha abbracciato.
Io una cretina. Col regalo in mano e un sorriso plastico che manco Barbara d'Urso avrebbe osato tanto.
Ecco il mio Team, più alcuni amici- dice Giorgino.
Io continuo col mio sorriso, ma non riscuoto successo.
In tutto saremo stati una ventina.
Giorgino mi bisbiglia che ha dovuto invitare tutto il Team.
-Ah, giochi?
-No, dello studio..stiamo seguendo da un anno un' operazione, sai..
-Certo certo, capisco.
Io mi siedo in disparte, sgolo un bicchiere di vino e cerco di mettermi a mio agio.
Sarà durà, ma ho già messo in preventivo solo più un'oretta di calvario, poi levo le tende.
Un tizio finalmente mi rivolge la parola. Uno pure carino.
Noto una delle ragazze che fa cenno a un'altra mentre il tizio carino viene da me.
Io faccio finta di nulla, e mi mostro interessatissima a ogni singola parola che esce dalla sua bocca. Anche a "deal". Anzi soprattutto "deal". Perchè " deal" per venti minuti mi è sembrata la parola chiave dell'intera conversazione. Molto interessante.
Le ragazze continuano a fissarmi e sento gridolini da oche e frasi stupide.
Guardo l'ora, ed è tempo di salutare tutti con grande affetto. Non so come fare, ma intravedo una possibilità.
Un altro tizio si sta avvicinando e come per magia si intromette fra me-deal-e il tiziocarino.
Ne sono entusiasta.. perchè così penso di defilarmi con una scusa banalissima.
No.
-Tu invece? Giorgino mi ha detto che sei nello studio Benedetti?
-Ah sì.. amministrativo è il ramo..infatti non mi intendo molto di finance...
-Fighe?
-Come?
-Sì, nello studio dove lavori... qua da noi...guardati intorno..questo è quello che offre il convento..
Sorrido. Non capisco se voglia fare il simpatico o sia proprio così.
La risposta credo di saperla, ma mi autosuggersico di non darne peso.
Magari gli presento seguace1... e chiudo il deal.

Tua Titti


mercoledì 5 giugno 2013

OPEN

Sto leggendo un libro.
In realtà non lo sto leggendo davvero, lo sto centellinando. Pagina dopo pagina, riga dopo riga, parola dopo parola.
Ho paura che finisca. E non voglio. Ma finirà. Fra poco.
E' la mia buonanotte ogni sera. Mi piace.
Mi piace immedesimarmi nei personaggi, sia femminili che maschili. Nelle loro emozioni e delusioni.
Ho sempre preferito le storie vere a quelle fantastiche. Queste -le fantastiche intendo- sono buone a trascendere la realtà e a provare utopie. Che male non fa, ma io sono una di indole pratica. Sostanzialmente.
Sono seduta alla scrivania, con la poltrona spostata verso destra, verso il pc, e picchietto sulla tastiera cercando di non farmi sentire, o per lo meno curandomi di non attirare l'attenzione di seguace1 che è esattamente di fronte a me e che è immersa nella giurisprudenza e dottrina di non so quale materia.
Nel libro ho amato il contenuto di pagina 240.
L'avrò letta e riletta almeno 5 volte. ".. se insegui la perfezione e fai della perfezione il tuo obiettivo ultimo, sai che succede? Insegui qualcosa che non esiste. Rendi infelici tutte le persone di fianco a te....".
Sabato scorso ho giocato la mia prima vera partita di tennis.  Una partita con una P potenzialmente maiuscola, ma che col mio carattere emotivo ho reso così piccola che quasi non sarebbe più stata definibile tale.
Sono arrivata al circolo alle 12.40. Sola.
Abbracciando strette le mie due racchette e le bottiglie d'acqua.
Sorrido all'avversaria e le porgo la mano.
Lei, 19 anni, mi scruta e mi presenta i suoi genitori. Rimarranno per l'intero match  a farle il tifo.
Io annuisco e mi rendo conto che forse avrei potuto chiedere a qualcuno di assistermi, giusto per...ma non l'ho fatto.
A ogni cambio campo il padre di lei con lo scopino  si  precipita a pulire le righe meticolosamente, che non si sa mai, dice..
Io faccio finta di nulla, ma a ogni passo di questo tizio il sangue mi va dritto al cervello a una velocità da F1.
Nel campo a fianco, ironia della sorte, vedo entrare 1 ora dopo di me Darcy e un altro tizio.
Mille ragazzine in giubilo per i colpi di Darcy e altrettanti applausi a ogni punto.
Intanto io regalo tutto quello che mente umana avrebbe potuto immaginarsi alla mia avversaria.
Primo set perso: 6-4.
E onestamente non so manco come sia riuscita a strappare quei 4 game.
Nel secondo mi riprendo. Inizialmente tentenno un po', ma poi me lo aggiudico.
6-3.
Nel terzo set vinco il primo game e perdo il secondo. 1-1.
Mi volto verso Darcy, vestito come Nadal, e vedo che una ragazza gli corre incontro abbracciandolo. "Bravo campione".
Chiudo gli occhi e ritorno a me, alla partita, al caldo torrido, alla salivazione inesistente, all'acqua che sta finendo, al battito cardiaco accelerato e alla tristezza.
Comincio a collezionare una serie di errori pazzeschi. L'avversaria ha il rovescio debole e io continuo a tirarle sul dritto.
Sul 5-2 per lei mi sveglio. Comincio a combattere, vinco altri due game e ritorno a crederci.
Darcy non è più sul campo, forse sarà a festeggiare con le sue fan. Quelle cretine.
La mia testa ritorna a volare in un'altra dimensione. Verso un mondo parallelo e quando mi rendo conto che sto per perdere tento dei colpi disperati. Alcuni mi vengono. Ma non è abbastanza.
Anzi, è troppo tardi.
A fine partita stringo la mano anche ai genitori che avevano le mani sporche di terrarossa.
 " Complimenti, 10 anni in meno si sentono. Andrai lontano."
E mentre esco dal campo cerco di trattenere una crisi isterica immininente.
Stranamente riesco a domare le mie emozioni. Per 5 minuti.
Non penso neanche una parola di quello che ho detto per circostanza alla 19enne.
Ho gli occhi pieni di lacrime.
Dopo 3 ore e dieci di partita, dalle 13 alle 16.10 ne esco perdente. Cotta, bruciata dal sole e col morale sotto terra.
La mia" racchetta d'oro" è iniziata e finita nell'arco di un pomeriggio, di un unico pomeriggio.
A dire la verità, la 19enne sarebbe stata la mia avversaria perfetta da battere al primo turno. Colpi deboli e servizio scarso. Se non fosse che io ho giocato ben peggio di lei.
Furibonda salgo in macchina, lascio gli omaggi in segreteria e senza salutare alcuno mi chiudo in me stessa.
Guardo la mia racchetta, la mia amata Head e la odio.
Mi balena per un secondo l'idea di spaccarla, di farla in mille pezzi, tanto...Mi sarebbe ancora servita?
Il Boss è appena entrata nella nostra stanza e ci ha invitate nella sua per una pausa caffè.
A Torino sta arrivando lentamente il bel tempo e  finalmente ho ripreso a dormire più di 4 ore per notte.
Ho anche sognato che le creme-viso della Sisley costassero 30 euro e che per 152 euro riuscissi a comprarne un intero scatolone. Follia.
Alle 14 mi aspetta Bi, il mio maestro, per migliorare la velocità nei colpi e per farmi scaricare il nervoso che ho addosso da sabato. Dalla sonora sconfitta e il forte schiaffo deludente che ho ricevuto e meritato.
In fondo rimango pur sempre un capricorno e il traguardo l'avrei voluto tagliare con onore.
" La paura è un sentimento sano, il compiangersi è da vigliacchi. La vita è fatta così, colpi ben fatti e servizi imprendibili, l'importante è non arrendersi e giocarsela fino in fondo. In fondo la tua Head nuova è una gran bella racchetta, usala. Kiss kiss tua cugi".
Sono arrivata all'estate della "V"  di Agassi. La Voglia di riprendersi tutto quello che ha lasciato gratuitamente a Pete e a Beker.

C'mon!

Tua Titti