lunedì 12 maggio 2014

Siamo una squadra, easy.

Esistono a questo mondo delle regole non scritte.
Regole che si ergono come conditio sine qua non.
Regole che se vuoi far parte della barca di via Perrone non puoi negare.
E queste regole sono lasciar da parte la propria vita e lasciarsi andare con dedizione e allegria ai procedimenti presi in esame dal Boss.
Siamo una squadra.
Ce lo dice sempre il Boss. E noi sorridiamo.
Ci sono state volte che ho fatto fatica. Soprattutto quando ero in "squadra" con seguace1 e sono rimasta con lei fino alle 10 in studio per terminare un " semplice prospettino".
Così l'aveva definito il Boss.
Un "prospettino di 80 pagine".
Viola e le altre quella sera, ricordo perfettamente, avevano organizzato la serata della vita, e gentilmente mi tenevano informata.
Ho dovuto spegnere il cellulare.
Per forza.
Da un lato c'ero io  con la visione della solita acqua dallo slogan " là dove volano le aquile", mentre dall'altra c'erano loro con  tanti bei gin tonic&spensieratezza. Chi se la stava passando meglio, indovina indovinello....
Poi c'è stata la volta che mi hanno affiancata a uno dello studio di Big&Vip per capire meglio le quotazioni.
E' stata un'impresa.
Il quarantenne con le mani più lunghe e veloci della storia.
Sono stata raggomitolata sulla sedia col patema d'animo per tutta la sera, poi ho preso coraggio e sono scappata.
A mezzanotte ho varcato la porta di casa e il Boss mi ha guardato con tanta fierezza.
Ho riassunto la serata dicendo che le quotazioni sono un argomento molto interessante, ma la materia amministrativa di più.
Mio padre ha sorriso e ho sentito un "molto bene" uscire dalla sua bocca.
Per il Boss è importante fare tardi per scopi lavorativamente così nobili, per me è stato un miracolo uscirne intonsa. Però vai a capire la vita quanti punti di vista ti offre...
Quella sera peraltro c'era la cugi che aveva l'uomo della mia vita da presentare.
Ma va bè.
Stamattina mi sono alzata con la telefonata di Ginevra in lacrime per l'architetto che non sente da dieci giorni e che non le risponde al telefono.
Le ho detto di farsi forza, che probabilmente ha la calamita per queste persone che lasciano un po' il tempo che trovano.
Ho aggiunto che "Quando si chiude una porta si apre un portone" e terminato con un triste" Devi amarti di più. Ti stai svendendo, mentre tu vali molto..basta crederci".
Le zitelle sono meno acide, credo.
Mi sono sentita una brutta persona, e a tratti cinica.
Ginevra mi ha ringraziato per le belle parole impregnate di saggezza e ha cercato di cambiare argomento parlando di me.
Eh no. Di me no. "Tesoro, concentriamoci su di te, meglio..io sto benone, sto solo pensando di cambiare città-stato-nazione-pianeta-universo, però, nel senso..sto benone.."
Ha riso. ( Io un po' meno.)
L'ho liquidata con l'ennesimo aforisma del genere " Quando ti inciampi in un no, ricordati che c'è un Sì migliore lungo la strada", e nostalgica sono arrivata davanti a Via Perrone20.
Adornata con occhiali da vista anni '90, mi sono trasformata in una vogliosa apprendista legale.
Il Boss oggi è felice.
Ha commentato per venti minuti alcune notizie del giornale di oggi, chiedendo a ciascuno i punti di vista.
Ce li ha confutati uno dopo l'altro per arrivare al fatto che il suo è l'unico che vale e noi abbiamo annuito.
Del resto siamo una squadra.
Se non la pensassimo uguale, dove andremmo?
Easy.


Tua Titti

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